- "Troppo a lungo il fato non è stato nelle mie mani. Ora basta!"
- ―Hector Barbossa a Elizabeth Swann
Capitan Hector Barbossa (West Country, febbraio 1677[1] - Mar dei Caraibi, 1751) è uno dei personaggi principali della saga di Pirati dei Caraibi. Era un leggendario e feroce pirata che operò nei Caraibi e nel Mar Mediterraneo nel XVIII secolo. Un capitano infido, tornato dalla morte, e padrone del proprio destino, Barbossa era il Pirata Nobile del Mar Caspio ed era anche inizialmente un nemico mortale, ma successivamente rivale ma alleato, di Capitan Jack Sparrow.
Originariamente un onesto marinaio, Barbossa intraprese la via della pirateria diventando il capitano della goletta Cobra, e successivamente divenne primo ufficiale di Jack Sparrow a bordo della Perla Nera. Dopo un po' di navigazione con Sparrow, Barbossa e gli altri membri della ciurma si ammutinarono contro Jack per raggiungere l'Isla de Muerta per trovare il leggendario tesoro di Cortés. Essendo stati colpiti dalla maledizione del tesoro di Cortés, Barbossa e tutta la ciurma cercarono tutti i pezzi sottratti al tesoro per restituirli per rompere così la maledizione. Dieci anni dopo, la maledizione venne spezzata da Will Turner, figlio di Sputafuoco Bill Turner (membro della ciurma di Barbossa poi ribellatosi), proprio nel momento in cui Barbossa fu colpito a morte da Jack Sparrow.
Un anno dopo, Barbossa fu tuttavia resuscitato da Tia Dalma, segretamente la dea Calypso, a patto che lui avrebbe aiutato lei a liberarsi dalla sua forma umana. Barbossa recuperò così Jack Sparrow dallo Scrigno di Davy Jones e si unì poi con la Fratellanza Piratesca contro Lord Cutler Beckett, che aveva giurato di sterminare la pirateria nei Caraibi e che aveva il controllo su Davy Jones e sull' Olandese Volante. Dopo questa battaglia, Barbossa fu attaccato con la Perla Nera, di nuovo sottratta a Jack Sparrow, dal pirata Barbanera e per sfuggire alla cattura si amputò una gamba. Avendo perso la sua reputazione tra i pirati, cominciò a collaborare con la Royal Navy Britannica, ottenendo il perdono e, col tempo, diventando un corsaro al servizio di Re Giorgio II. Nel 1750 fu incaricato di condurre la spedizione a bordo della HMS Providence per la ricerca della Fonte della Giovinezza; in quest'occasione uccise Barbanera vendicandosi e reclamò così la sua nave, la Queen Anne's Revenge e la sua spada magica. Ritorno così un pirata. Nel 1751, venne coinvolto nella ricerca del mitico tridente di Poseidone assieme al suo vecchio rivale Jack Sparrow, braccato da un esercito di fantasmi guidati da Capitán Salazar. Durante l'impresa, si riunì con la figlia illegittima Carina Smyth. Barbossa si sacrificò per salvare la figlia rinnegata dalla morte e morendo in mare come un grand'uomo.
Hector Barbossa compare in tutti gli episodi della saga in cui è stato interpretato da Geoffrey Rush.
Biografia[]
Gioventù[]
Hector Barbossa nacque nel 1677[1] nel West Country, in Inghilterra[2]. Crebbe in una fattoria nella contea di Bristol[3] in una famiglia estremamente povera ma di nobili origini. Il cognome Barbossa può far pensare ad origini portoghesi o greche[4]. Il padre di Hector era un mercante ed educava i figli con severità e talvolta anche con violenza. La madre, invece, era di origini irlandesi[2]. All'età di 13 anni Hector scappò di casa per farsi una vita propria e, affascinato dal mare, decise di diventare un marinaio.
Pirateria[]
Barbossa era inizialmente un uomo retto e onesto, ma in seguito, a bordo delle navi aveva scoperto il lusso nelle eleganti cabine dei capitani, capendo ciò che voleva. Col tempo, scoprì che infrangendo le leggi, rubando e saccheggiando lo avrebbe ottenuto più facilmente. Decise così di darsi alla pirateria[3].
Non si sa molto delle prime avventure di Barbossa ma si sa che divenne il capitano di una piccola goletta chiamata Cobra[5].
Pirati ribelli (1710)[]
L'attacco al Cobra[]
Nel 1710, dopo aver saccheggiato una brigantino francese carico d'avorio, la nave di Hector fu attaccata da un'altra nave pirata, nelle acque a nord delle Bermude. Il Cobra affondò e Barbossa rischiò di annegare in mare ma fu salvato da due membri della sua ciurma, Pintel e Ragetti. Barbossa egli altri pochi sopravvissuti arrivarono su un'isola deserta e vi rimasero per una settimana finché non furono recuperati da una nave pirata e portati a Tortuga.
Due mesi dopo, Barbossa e i suoi uomini vennero trovati a Tortuga da Don Rafael, il Pirata Nobile del Mar dei Caraibi. Don Rafael li portò alla Baia dei Relitti, dove Barbossa raccontò il disastro alla Fratellanza Piratesca. In quell'occasione Barbossa incontrò per la prima volta Jack Sparrow[5].
La Baia dei Relitti[]
Pochi mesi dopo, Jack Sparrow scoprì quale nave affondò il Cobra: era il Koldunya, la nave di Boris Palachnik, il pirata nobile del Mar Caspio e vecchio amico di Hector. Jack informò subito Barbossa della sua scoperta e il capitano pirata riconobbe il Koldunya. Il Capitano Edward Teague, padre di Jack Sparrow e custode del Codice dei pirati, e Don Rafael si unirono a loro per cercare la nave di Boris. Più tardi Teague chiamò un ufficiale di corte e i pirati nobili si riunirono nella Sala dei pirati. Alla corte i pirati raccontano le loro storie ma siccome non c'erano abbastanza prove per accertare la colpevolezza di Boris, Teague convocò Davy Jones, signore dei mari e capitano dell'Olandese Volante. Jones sapeva tutto quello che succedeva in mare e il Consiglio della Fratellanza effettuò un richiamo magico che teletrasportò Jones sulla Troubadour. Jones confermò la colpevolezza di Boris dicendo che lui e i suoi pirati stavano affondando molte navi e uccidendo molti senza pietà. Boris e la sua ciurma furono imprigionati e condannati all'impiccagione. Boris diede loro il nome di uno dei capitani sotto i suoi comandi: Christophe-Julien de Rapièr, capitano de La Vipère. Ben presto anche lui e la sua ciurma furono catturati. Pochi giorni dopo Barbossa andò a fare visita a Boris in prigione. Qui Boris si scusò con Hector per avergli affondato la nave e gli consegnò un occhio di legno, ovvero suo pezzo da otto, simbolo dei Pirati Nobili, facendolo diventare il Pirata Nobile del Mar Caspio. Tuttavia a quel tempo Barbossa non conosceva il significato dei nove pezzi da otto e lo consegnò a uno dei suoi subordinati, Ragetti, che aveva bisogno di un occhio, ordinandogli di tenerlo al sicuro. Boris accettò anche di consegnargli la sua nave, il Koldunya, per ripagarlo della perdita del Cobra. Tuttavia i prigionieri fuggirono quella notte con il Koldunya e La Vipère. Hector, allora, si unì alla flotta di Teague per dare la caccia ai fuggitivi[5].
Primo ufficiale sulla Perla Nera (1717-1718)[]
La cerca dell'oro ombra[]
Cinque anni dopo Hector, caduto in disgrazia tra i Pirati Nobili, perse i suoi contatti con Ragetti e con il suo pezzo da otto in circostanze sconosciute. Un giorno, mentre si trovava a Tortuga, Hector si unì alla ciurma della Perla Nera capitanata da Jack Sparrow, diventando ne il primo ufficiale. La Perla Nera salpò da Tortuga verso il lontano est, inviata da Tia Dalma per trovare sette pezzi di un mistico elisir chiamato oro ombra in modo tale da fermare Lord Ombra, un malvagio e misterioso alchimista che tramava di distruggere la Fratellanza Piratesca. Sparrow e Barbossa viaggiarono dunque per i Sette Mari, inseguiti dalla Compagnia Britannica delle Indie Orientali. Alla fine, con l'aiuto degli altri Pirati Nobili, loro sconfissero il Lord Ombra, che si rivelò essere Henry Morgan, coautore del Codice Piratesco.
L'ammutinamento contro Jack Sparrow []
Due anni dopo la Perla Nera si diresse verso l'Isla de Muerta per trovare il tesoro azteco di Hernán Cortés. A soli tre giorni di navigazione, Hector chiese a Jack di rivelargli la posizione esatta dell'isola e questi accettò informandolo anche della storia e della leggenda che circolava sul tesoro ivi nascosto. Barbossa, ritenendo la leggenda della maledizione una "Ridicola superstizione", convinse la ciurma ad ammutinarsi contro Sparrow convincendoli che il capitano, una volta raggiunta l'isola, non avrebbe avuto intenzione di spartire il tesoro in maniera equa. Quella stessa notte, allora, Barbossa e il resto della ciurma si ammutinarono contro Jack Sparrow abbandonandolo su un'isola deserta con niente altro che una pistola con un colpo solo, per uccidersi.
Capitano della Perla Nera (1718-1728)[]
Quindi Hector Barbossa diventò il nuovo capitano della Perla Nera e trovò l'Isla de Muerta e il tesoro di Cortés in una grotta dell'isola. Barbossa e il resto della ciurma ignorarono la leggenda sulla maledizione del tesoro di Cortes raccontatagli da Jack Sparrow e si portarono via il tesoro. Barbossa e il resto della ciurma tornarono a Tortuga e iniziarono a sperperare il tesoro.
La maledizione del tesoro di Cortés[]
Ben presto Capitan Barbossa e il resto della ciurma si resero conto di essere stati maledetti: non potevano più bere o mangiare o sentire qualsiasi sensazione e inoltre alla luce della luna piena diventavano degli scheletri. Loro non erano né vivi né morti e intrappolati in un limbo tra la vita e la morte non potevano morire o essere uccisi. In seguito, uno dei membri della ciurma, ancora in colpa per l'ammutinamento contro Jack Sparrow, Sputafuoco Bill Turner, mandò una delle monete del tesoro che era in suo possesso a suo figlio Will Turner perché secondo lui ciò che loro avevano fatto a Jack Sparrow non onorava il codice e perché meritavano di essere maledetti e di rimanerci. Ciò causò l'ira di Barbossa, che fece legare Sputafuoco a un cannone e lo fece gettare in mare. Barbossa capì poi il modo per spezzare la maledizione: rimettendo tutti i medaglioni nel forziere e offrendo un tributo di sangue. Il sangue sarebbe stato di coloro che avevano avuto uno dei medaglioni. Quindi Capitan Barbossa e la ciurma si misero a cercare le monete, usando la capacità di percepire la moneta se era vicino. Poco tempo dopo essere caduta sotto la maledizione, la ciurma della Perla Nera venne a sapere dell'esistenza della Fonte della Giovinezza, con la quale avrebbero potuto ottenere la vita eterna.
Nel 1720 la Perla Nera attaccò la Princess, una nave a bordo della quale c'era uno dei medaglioni. Tuttavia Capitan Barbossa e la sua ciurma non riuscirono a trovare il medaglione e se ne andarono via con la Perla Nera mentre la nave da loro distrutta fu avvistata dall'HMS Dauntless a bordo della quale c'era Elizabeth Swann da bambina e sulla quale fu portato un ragazzo trovato in mare: Will Turner, al quale Elizabeth prese il medaglione che aveva al collo pensando che fosse un pirata. Nei successivi otto anni Capitan Barbossa e la sua ciurma continuarono a fare irruzioni e saccheggi in vari insediamenti per trovare i medaglioni e i loro proprietari. Alla fine Barbossa e la sua ciurma trovarono tutti i medaglioni e pagarono con il sangue dei loro proprietari meno uno, quello che apparteneva al figlio di Sputafuoco Bill.
Attacco a Port Royal (1728)[]
- Elizabeth Swann: "Capitan Barbossa, sono qui per negoziare la cessazione delle ostilità verso Port Royal."
- Hector Barbossa: "Oh! Quanti altisonanti paroloni in una sola volta. Noi non siamo che umili pirati. Che cos'è che volete?"
- Elizabeth Swann: "Che ve ne andiate per mai più ritornare."
- Hector Barbossa: "Non sono incline ad ottemperare la vostra richiesta. Vuol dire 'no'."
- — Elizabeth Swann e Hector Barbossa[src]
Nel 1728, Capitan Barbossa e la sua ciurma sentirono un richiamo dall'ultimo medaglione da Port Royal, in Giamaica. Quella notte la Perla Nera giunge a Port Royal e Barbossa ordina ai suoi uomini di attaccare il porto e di trovare il medaglione. In seguito due membri della ciurma, Pintel e Raggetti, tornano a bordo della Perla con una prigioniera. Quando venne chiesto il motivo della sua cattura volontaria, Elizabeth dichiara di voler trattare con il capitano per la cessazione dell'attacco al porto. Barbossa rifiuta ed Elizabeth gli mostra il medaglione che ha al collo dicendo che loro cercano il medaglione e di aver visto la loro nave otto anni prima di ritorno dall'Inghilterra. Dopo aver chiesto alla ragazza il suo nome, questa afferma di chiamarsi Elizabeth Turner (temendo che se avesse rivelato il cognome Swann, i pirati l'avrebbero presa in ostaggio in quanto figlia del governatore) e di essere una domestica in casa del governatore. Al nome Turner, Hector e la ciurma pensano che lei sia l'erede di Sputafuoco Bill Turner, del quale hanno bisogno il sangue per spezzare la maledizione. Barbossa chiede a Elizabeth di consegnargli il medaglione e loro in cambio se ne andranno per mai più ritornare. Una volta che Elizabeth consegna a Barbossa il medaglione lui lo consegna alla sua scimmia Jack e ordina ai suoi uomini di salpare. Elizabeth dice a Barbossa che devono riportarla a terra ma lui rifiuta perché affinché il codice valga lei deve essere un pirata ma non lo è e perché nel loro accordo lei non ha menzionato il fatto di essere riportata a terra. Quindi Barbossa parte con la Perla Nera verso l'Isla de Muerta per spezzare la maledizione.
In rotta verso l'Isla de Muerta[]
Durante il viaggio per l'Isla de Muerta, Hector ordina a Pintel e Ragetti di far indossare a Elizabeth dei vestiti nuovi e di cenare nella sua cabina o altrimenti avrebbe cenato nuda con la ciurma. Quindi Elizabeth cena nella cabina del capitano e qui Barbossa le racconta dell'Isla de Muerta e della maledizione del tesoro di Hernan Cortés. Mentre parlano Elizabeth prende un coltello per uccidere Barbossa. Infine Barbossa le dice che per spezzare la maledizione bisogna restituire tutti i medaglioni e ripagare il sangue di coloro che ne hanno posseduto uno. Elizabeth si alza in piedi e cerca di correre fuori dalla cabina e Barbossa la insegue. Alla fine Elizabeth colpisce lo colpisce con il coltello che aveva preso. Tuttavia il capitano non muore e si toglie il coltello. Elizabeth ne rimane scioccata e corre fuori dalla cabina e vede i membri della ciurma della Perla Nera nella loro forma di non-morti sotto la luce della luna. Barbossa, uscito dalla cabina, bevendo una bottiglia di vino, spiega gli effetti della maledizione sulla ciurma. Elizabeth, sconvolta e traumatizzata, si rinchiude nella cabina mentre Barbossa, la chiude dentro ridendo.
Sull'Isla de Muerta[]
In seguito la Perla Nera arriva all'Isla de Muerta. Nella grotta dove si trova il forziere con i medaglioni del tesoro di Cortés la ciurma della Perla Nera lascia tutto il loro bottino. Barbossa, dopo un breve discorso, fa un taglio sulla mano di Elizabeth e copre con il suo sangue il medaglione per poi lasciarlo cadere nel forziere. Tuttavia Barbossa, sparando a Pintel, si accorge che la maledizione è ancora attiva. Dopo aver scoperto che Elizabeth in realtà non è l'erede di William Turner, Hector, adirato, colpisce la ragazza che cade a terra con il medaglione. I membri della ciurma accusano inizialmente Pintel e Ragetti e poi Barbossa di averli portati all'Isla de Muerta e che è a causa sua se sono stati maledetti perché lui li ha condotti sull'isola. Allora Barbossa prende la sua spada e dice alla ciurma che se qualcuno di loro ha qualcosa da ridire lo può affrontare. Tuttavia nessuno dei membri della ciurma trova il coraggio per affrontare Barbossa.
Ben presto il confronto viene interrotto quando la ciurma si accorge che Elizabeth è scappata con il medaglione. Cercando la ragazza, l'equipaggio si imbatte in Jack Sparrow che si appella al parley. Inizialmente Barbossa ordina alla ciurma di uccidere Jack, ma dopo aver intuito che questi sa di chi loro hanno bisogno lo porta come prigioniero a bordo della Perla Nera che salpa all'inseguimento dell'Interceptor..
La cattura dell'Interceptor[]
- "Sai, Jack, è per questa tua condotta che hai perso la Perla. È più facile perquisire la gente quando è morta!"
- ―Hector Barbossa a Jack Sparrow
In seguito Capitan Barbossa parte con la Perla Nera portando a bordo Jack Sparrow per trovare l'HMS Interceptor a bordo del quale si trova Elizabeth con il medaglione. A bordo, Barbossa e Sparrow discutono su chi sia il legittimo capitano della Perla e Sparrow cerca di negoziare il nome di coloro di cui hanno bisogno in cambio della Perla. Dopo che l'Interceptor viene avvistato, Sparrow cerca di convincere Barbossa a farlo salire a bordo dell'Interceptor per negoziare il ritorno del medaglione, ma Hector lo ignora e lo fa rinchiudere in cella.
La Perla Nera si lancia poi all'inseguimento dell'Interceptor, a bordo del quale la ciurma inizia a gettare in mare tutto il carico inutile così da aumentare la velocità per poter seminare la Perla presso una vicina secca. Nonostante ciò, l'esperienza di Capitan Barbossa è senza eguali: grazie alla propulsione dei remi, la Perla Nera si intromette tra il vento e l'Interceptor, togliendogli ogni possibilità di fuga.
La ciurma dell'Interceptor fa un ultimo e disperato tentativo: cala l'ancora di tribordo in modo tale che l'Interceptor viri bruscamente cambiando la sua posizione di quasi 180 gradi, cogliendo di sorpresa i pirati. Scoppia così una battaglia tra la ciurma della Perla Nera e l'equipaggio dell'Interceptor. Durante la battaglia Barbossa da ordini ai suoi cannonieri e al resto della ciurma. Durante la battaglia, Capitan Barbossa manda la sua scimmia Jack a bordo dell'Interceptor per recuperare il medaglione. Riottenuto il medaglione, la ciurma della Perla riesce a vincere e a catturare la ciurma dell'Interceptor. Dopo la vittoria, Barbossa ordina ai suoi uomini di far esplodere il relitto dell'Interceptor.
Dopo la vittoria, Capitan Barbossa si confronta con Will Turner, unico erede di Sputafuoco Bill Turner che minaccia di uccidersi se Barbossa e i suoi non libereranno Elizabeth e se faranno del male alla ciurma dell'Interceptor. Se Will si fosse sparato, il suo sangue morto non sarebbe stato utile a eliminare la maledizione e Barbossa e i suoi sarebbero rimasti maledetti per l'eternità. Sapendo ciò, Capitan Barbossa accetta le condizioni di Will ma, approfittando che Will non aveva specificato quando o dove liberare Elizabeth, fa condurre la Perla alla stessa isola sulla quale avevano abbandonato Jack Sparrow 10 anni prima. Barbossa allora abbandona sull'isoletta Elizabeth Swann e Jack Sparrow facendoli saltare fuori bordo e lasciandogli solamente la pistola di Sparrow per uccidersi prima di morire di fame. Dopo ciò, Will e la ciurma dell'Interceptor vengono rinchiusi nelle celle e la Perla Nera fa ritorno all'Isla de Muerta per eliminare finalmente la maledizione.
L'accordo con Jack Sparrow sull'Isla de Muerta[]
Barbossa torna poi all'Isla de Muerta per spezzare la maledizione con il sangue di Will. Mentre Barbossa si accinge a uccidere Will, appare Jack Sparrow (recuperato dall'isola dalla HMS Dauntless assieme ad Elizabeth Swann) lasciando Barbossa incredulo. Jack informa Barbossa che la Dauntless si trova fuori dalla grotta dell'Isla de Muerta e che un plotone della Marina britannica li sta aspettando fuori dalla grotta. Poi Jack e Barbossa fanno un accordo: gli uomini di Barbossa, ancora sotto la maledizione, avrebbero ucciso i soldati della Marina britannica e si sarebbero impossessati della Dauntless e in questo modo Barbossa si sarebbe trovato con due navi con cui avrebbe potuto comporre una propria flotta e diventarne Commodoro. Hector si sarebbe potuto tenere la Dauntless (la più grande) e avrebbe affidato il comando della Perla Nera a Jack. Sparrow gli dice inoltre che avrebbe navigato per lui e che gli avrebbe dato una parte dei suoi bottini e spezzerà la maledizione quando sarà il momento più opportuno. Mentre parlano Jack prende un medaglione di nascosto. Capitan Barbossa accetta l'accordo e ordina ai suoi uomini di mettersi in marcia.
La battaglia dell'Isla de Muerta[]
Mentre gli uomini di Barbossa si dirigono verso la Dauntless camminando sott'acqua, Barbossa attande con Jack e Will la fine della battaglia nella grotta. Barbossa, inizialmente si ricrede sul conto di Jack, tuttavia quest'ultimo, dopo averlo distratto con un discordo sull'onestà e disonestà, attacca Barbossa iniziando un acceso duello. Combattendo, Barbossa getta la sua spada e dice a Jack di non poter essere sconfitto a causa della maledizione, Jack lo trafigge con la spada. Barbossa prende la spada e colpisce Jack a morte, pensando di averlo ferito mortalmente. Tuttavia Jack indietreggia e va sotto la luce della luna diventando un non-morto e rivelando di aver rubato uno dei medaglioni. I due, entrambi maledetti, riprendono il duello che potrebbe non terminare mai, essendo entrambi immortali.
La morte[]
Jack e Barbossa combattono finché Jack si fa un taglio sulla mano e lancia il medaglione a Will. Allora Barbossa prende la pistola e si accinge a sparare a Elizabeth ma contemporaneamente Jack spara a Barbossa con la pistola da un solo colpo. Barbossa sostiene che Jack abbia conservato quel colpo per 10 anni ma alla fine lo ha sprecato. Tuttavia, Will rivela ad Hector che Jack non ha sprecato e lascia cadere nel forziere il medaglione mancante e quello preso da Jack bagnati con il loro sangue spezzando la maledizione. Barbossa getta la spada a terra e si sbottona il cappotto e vede che il colpo sparatogli da Jack sta avendo effetto e che gli inizia a uscire il sangue. Barbossa dice poi di sentire freddo e cade a terra morto. Inoltre quando la scimmia Jack diventa maledetta si vede ancora il corpo di Barbossa che è rimasto nella grotta.
Resurrezione []
Calypso[]
Il cadavere di Barbossa rimase nella grotta dell'Isla de Muerta per qualche tempo finché la sacerdotessa voodoo Tia Dalma lo recuperò e lo portò nella sua baracca nella palude del fiume Pantano a Cuba. Quando Jack Sparrow e il resto della sua ciurma (ora ritornato il capitano della Perla Nera) si recano a Cuba nella baracca di Tia Dalma per chiederle informazioni sul forziere con il cuore di Davy Jones, Barbossa è ancora morto ma il suo cadavere è presente anche se non viene rivelato, tuttavia si intravedono i suoi stivali. Dopo che Tia Dalma accetta come pagamento da parte di Jack Sparrow la scimmia non-morta Jack lei la libera dalla gabbia nella quale era rinchiusa. Non appena libera la scimmia corre verso gli stivali del defunto Barbossa.
- Tia Dalma: "Cautela, Barbossa. Non dimenticare che è per il mio potere che sei tornato dalla morte. Non sai che ti aspetta, dovessi deludermi."
- Hector Barbossa: "E tu non dimenticare perché mi hai richiamato. Perché non ho lasciato Jack al suo meritato destino. Sono stati i nove Pirati Nobili a confinarti, Calypso, e non potranno essere meno di nove a liberarti."
- — Tia Dalma e Hector Barbossa[src]
Dopo che il Kraken, il calamaro gigante al servizio di Davy Jones, ha affondato la Perla Nera e ha trascinato in mare con essa Jack Sparrow, Tia Dalma grazie ai suoi poteri mistici venne a sapere da sola di questo avvenimento e siccome era il momento adatto riportò in vita Barbossa. Tuttavia, la resurrezione di Barbossa aveva un prezzo: Tia Dalma (che in realtà era la dea del mare Calypso) aveva bisogno di Barbossa, in qualità di uno dei nove Pirati Nobili, per riunire in assemblea il Consiglio della Fratellanza Piratesca affinché la liberassero dalla sua forma umana.
- "Orsù, ditemi. Che ne è stato della mia nave?"
- ―Hector Barbossa
I sopravvissuti all'attacco del calamaro (Will Turner, Elizabeth Swann, Joshamee Gibbs, Pintel ,Ragetti, Cotton, il suo pappagallo e Marty) tornano alla baracca di Tia Dalma. Dopo che Tia Dalma rivela a loro il modo per recuperare Sparrow dallo Scrigno di Davy Jones, gli dice inoltre che per affrontare un viaggio ai confini del mondo avranno bisogno di un capitano che conosca quelle acque. Così compare difronte alla ciurma stupita il redivivo Hector Barbossa mentre mangia una mela accompagnato dalla sua scimmia Jack.
La guerra contro la pirateria (estate 1729)[]
Singapore[]
Seguendo il volere di Tia Dalma, Capitan Barbossa fa spargere la voce tramite il canto piratesco Hoist the Colours per chiamare a consiglio la Fratellanza Piratesca. Due mesi dopo, Hector Barbossa, Will Turner, Elizabeth Swann e i sopravvissuti della ciurma di Jack Sparrow giungono a Singapore per ottenere una nave, una ciurma e le carte nautiche che indicano la rotta verso i confini del mondo dal pirata nobile Sao Feng. Viene organizzato un incontro con Sao Feng così che Barbossa possa chiedergli una nave e una ciurma mentre Turner viene inviato a rubare le carte nautiche nel tempio dello zio si Sao Feng e il resto della ciurma viene inviato di nascosto sotto il nascondiglio di Feng affinché possano intervenire qualora le cose vadano per il peggio.
Barbossa ed Elizabeth vengono condotti al covo di Sao Feng da Tai Huang, l'uomo più fidato di Feng. Quando si incontrano, Feng rivela a loro di aver catturato un ladro delle carte nautiche: William Turner. Ora che la missione è fallita, a Barbossa ed Elizabeth non resta che fingere di non conoscere il ladro; ma quando Feng minaccia di uccidere Will, Elizabeth non riesce a trattenersi e lancia un grido. L'inganno è svelato: adesso la vita di Barbossa e dei due fidanzati sono in pericolo. Dopo ciò, l'incontro si fa più teso. Capitan Barbossa cerca di cambiare argomento sollecitando Sao Feng a partecipare al Consiglio della Fratellanza in modo da decidere cosa fare per contrastare la Compagnia Britannica delle Indie Orientali che sta sterminando la pirateria. Tuttavia Feng è esitante a dichiarare guerra contro la Compagnia e pretende inoltre di sapere il motivo per cui Barbossa e i suoi hanno bisogno delle carte nautiche. Sia Hector che Elizabeth indugiano a rispondere ma Will rivela che stanno cercando le carte per recuperare Jack Sparrow, uno dei nove pirati nobili, dallo Scrigno di Davy Jones.
L'incontro si fa subito più difficile quando Feng nota un uomo sconosciuto con un tatuaggio finto tra i suoi soldati e realizza subito che si tratta di una spia. Pensando che l'uomo fosse al servizio di Barbossa Feng fa preparare i suoi uomini per attaccare Barbossa ed Elizabeth. Allora i sopravvissuti della ciurma della Perla Nera lanciano attraverso le fessure delle tavole di legno del pavimento delle spade che Barbossa ed Elizabeth afferrano al volo. Proprio quando tra di loro sembra stia per cominciare un combattimento, nel nascondiglio irrompono i soldati della Compagnia delle Indie Orientali capeggiati da Ian Mercer, il braccio destro di Lord Cutler Beckett, il capo della Compagnia. Allora inizia un combattimento con i soldati e Barbossa partecipa allo scontro. Durante la battaglia Barbossa combatte per le strade di Singapore. Nella battaglia Will stringe un accordo con Feng senza che Barbossa lo sappia. L'accordo consiste nel fatto che una volta recuperato Jack, Will lo avrebbe consegnato a Feng e in cambio lui gli avrebbe dato la Perla. Alla fine del combattimento Will si ricongiunge con Barbossa e gli altri e li informa di aver ottenuto le carte, una nave, la Hai Peng, e una ciurma. Quindi partono verso i confini del mondo.
Ai confini del mondo[]
- Elizabeth Swann: "Ci hai condannati tutti!"
- Hector Barbossa: "Non essere così scortese. Potresti non sopravvivere al passo che ci aspetta, e queste sarebbero le ultime parole amichevoli che hai udito."
- — Poco prima di precipitare nella cascata [src] (traduzione letterale)
In seguito la Hai Peng raggiunge le lande ghiacciate dell'estremo sud per poi giungere attraverso il passaggio ghiacciato alle cascate poste ai confini del mondo. La ciurma, allora, attua immediatamente la manovre per tornare indietro, nonostante le proteste di Capitan Barbossa, che ordina di mantenere la rotta e cadere nella cascata: perdersi è l'unico modo per trovare un posto che sia introvabile. Nonostante la manovra, la corrente fa precipitare la nave nelle cascate finendo nello Scrigno di Davy Jones.
Lo Scrigno di Davy Jones[]
- Hector Barbossa: "Jack Sparrow."
- Jack Sparrow: "Ah, Hector! Da quanto tempo! Vero?"
- Hector Barbossa: "Aye. Isla de Muerta mi pare. Mi hai sparato."
- Jack Sparrow: "Non ero io."
- — Hector Barbossa rincontra Jack Sparrow nello Scrigno di Davy Jones[src]
La nave naufraga ma tutta la ciurma sopravvive approdando nello Scrigno di Davy Jones. Poco dopo, si riuniscono tutti con Jack Sparrow, che ha ancora la Perla Nera. Durante la conversazione, Hector rievoca il loro ultimo in contro in cui Jack lo aveva ucciso; tuttavia Jack taglia corto lasciando Barbossa, Wil, Elizabeth, Pintel e Ragetti fuori dalla sua ciurma. Barbossa però dice a Jack che non può partire senza le carte che erano in suo possesso.
Navigando su acque sconosciute, Sparrow e Barbossa litigano in continuazione su chi debba essere il capitano della Perla, ma finalmente, dopo un po', decidono che Barbossa sarebbe stato capitano del lato di tribordo (lato destro) e Jack del lato di babordo (lato sinistro) della nave. Quella notte, Barbossa è presente quando passano le barche con le anime dei defunti tra cui anche Weatherby Swann, padre di Elizabeth, che spiega loro che chi pugnala il cuore di Davy Jones deve prenderne il posto come capitano dell'Olandese Volante.
In seguito Sparrow, studiando le carte, capisce che per fuggire dallo Scrigno di Davy Jones bisogna ribaltare la nave. Barbossa ordina alla ciurma di sciogliere i cannoni e il carico così da facilitare il ribaltamento della nave e poi insieme agli altri fa rollare la nave fino a ribaltarla. Il capovolgimento avviene nello stesso momento i cui si verifica il tramonto nello Scrigno. Quindi si verifica il verde bagliore e la Perla Nera torna nel mondo dei vivi.
Tradimento a Black Sand Beach[]
Subito dopo essere tornati nel mondo reale Barbossa punta la sua pistola contro Jack per costringerlo a voler partecipare al consiglio della Fratellanza Piratesca alla Baia dei Relitti. Immediatamente, Jack Sparrow, Will Turner, Elizabeth Swann, Joshamee Gibbs si puntano le pistole reciprocamente. Le tensioni si placano quando Jack fallisce nel tentativo di sparare a Barbossa a causa delle polveri da sparo bagnate. In seguito, avendo bisogno di acqua, la ciurma si mette a consultare le carte nautiche per individuare l'isola con una sorgente d'acqua più vicina (Black Sand Beach). Dopo aver raggiunto l'isola più vicina, Barbossa e Jack si rimettono a discutere su chi debba guidare un gruppo a terra per fare i rifornimenti. Ciascuno dei due teme che colui che rimane al comando della Perla possa assumerne il comando salpando e lasciando così l'altro a terra. Will Turner risolve la situazione proponendo che entrambi, sia Jack che Barbossa, scendano a terra momentaneamente lasciando lui stesso al comando della nave.
Sbarcati, Jack, Barbossa e il gruppo trovano sulla spiaggia dell'isola il corpo del Kraken. Qui, Hector riesce finalmente a convincere Jack a partecipare al consiglio della Fratellanza. In seguito, il gruppo trova la fonte d'acqua in cui però è immerso il cadavere di Steng, la spia di Mercer a Singapore. Poco dopo, essi avvistano la nave di Sao Feng, l'Empress e Tai Huang e i suoi uomini puntano le loro armi a Barbossa, a Jack e alla ciurma. Allora Jack nega di essere il capitano e dice che il capitano è Barbossa.
Alleanze e tradimenti[]
Barbossa e gli altri vengono portati a bordo della Perla Nera dove ad aspettarli trovano Sao Feng e Will Turner, il quale ha preso il comando della nave mentre loro erano sull'isola. Il tradimento di Will viene perciò rivelato. Poco dopo arriva anche l'HMS Endeavour, la nave di Lord Cutler Beckett, e Jack viene portato a bordo mentre Barbossa, Will, Elizabeth e il resto della ciurma restano a bordo della Perla. Nel frattempo Barbossa negozia con Sao Feng e gli rivela le sue intenzioni di liberare la dea Calypso, imprigionata nella sua forma umana dal primo Consiglio della Fratellanza. Barbossa intende liberarla in modo tale che in cambio la dea, essendogli riconoscente, usi i suoi poteri per sconfiggere Beckett e la flotta della Compagnia. Capitan Barbossa è inoltre abile a indurre Feng a pensare che Calypso altri non sia che Elizabeth Swann.
Capitan Sao Feng, già deluso dal fatto che Ian Mercer, uomo fidato di Beckett, abbia tradito il loro accordo e si sia rifiutato di consegnargli la Perla Nera, accetta di unirsi a Barbossa ritornando dalla parte della Fratellanza. Feng chiede però in cambio Elizabeth, la quale, nonostante le proteste di Will, accetta di venire con lui. Così la Perla Nera attacca di sorpresa la Endeavour e Barbossa e i pirati della Perla si ribellano ai soldati della Compagnia a bordo. Barbossa combatte brevemente con Mercer che poi fugge. Poi Jack Sparrow fugge dalla nave di Beckett e torna sulla Perla Nera che fa rotta per la Baia dei Relitti.
L'arrivo alla Baia dei Relitti[]
Il giorno seguente, la Perla Nera giunge all'Isola dei Relitti. Capitan Barbossa ha una discussione con Tia Dalma. La sacerdotessa, in realtà la dea Calypso, ricorda ad Hector di rispettare il loro patto. Barbossa avrebbe dovuto infatti garantire la liberazione della dea con l'aiuto della Fratellanza. Hector promette di tenere fedeltà al patto segreto, tuttavia, per non correre rischi, ordina a Pintel e Ragetti di rinchiudere in cella Tia Dalma.
Il 4° consiglio della Fratellanza Piratesca[]
Aperto il quarto consiglio della Fratellanza, Hector invita i pirati nobili presenti a consegnare i loro pezzi da otto. Dopo che tutti i Pirati Nobili, compreso Barbossa, consegnano i loro pezzi da otto, l'unico a non averlo consegnato è Sparrow, che dice di voler attendere Sao Feng. Allora arriva Elizabeth Swann che dice che Feng è stato ucciso dall'Olandese Volante e che lei è diventata il capitano della Empress e Pirata Nobile al suo posto. Quando Elizabeth propone di affrontare Lord Cutler Beckett in mare aperto tutti si mettono a ridere e Madama Ching, uno dei Pirati nobili, dice che non c'è bisogno di combattere se non possono arrivare a loro in quanto la Baia dei Relitti è una fortezza impenetrabile. Allora Barbossa fa una terza proposta: liberare Calypso, imprigionata in forma umana dalla Fratellanza così che possa concedere a loro i suoi favori e scagliarli contro Beckett e la Compagnia. Il consiglio si divide in due schieramenti: la maggior parte ritiene assurda l'idea di Barbossa proponendo addirittura di ucciderlo o di mozzargli la lingua, ma altri, come Tai Huang (primo ufficiale di Sao Feng) e Eduardo Villanueva, appoggiano l'idea di liberare Calypso. Tra le due fazioni scoppia una rissa che viene poi interrotta da Barbossa con un colpo di pistola.
Allora Jack Sparrow fa una quarta proposta: combattere per poi scappare via. Barbossa gli dice che questo sarebbe un atto di guerra e che ciò può essere dichiarato solo dal pirata re. Jack dice a Barbossa che se lo è inventato e Barbossa convoca il Capitano Teague, custode del Codice Piratesco per ottenere la conferma. In seguito Teague legge una sezione del Codice e scopre che Barbossa ha ragione. Avviene poi una votazione per eleggere il re dei pirati e Barbossa vota per se stesso. Alla fine Jack vota per Elizabeth che diventa re dei pirati e ordina di preparare ogni nave alla fonda per combattere.
Parley[]
Il giorno dopo, l'armata dei pirati si prepara a combattere. Capitan Barbossa è a bordo della Perla Nera, ammiraglia dei pirati, e non ha ancora intenzione di rinunciare al suo scopo: liberare Calypso e usare i suoi poteri per sconfiggere il nemico. Poco dopo compare la flotta di Lord Beckett. Jack Sparrow chiede di parlamentare con gli avversari e quindi Barbossa con la sua scimmia, Jack Sparrow ed Elizabeth vanno su un banco di sabbia e qui incontrano Lord Cutler Beckett, Davy Jones e Will Turner. Mentre Barbossa credeva che il traditore sia Turner, Lord Beckett rivela che il vero traditore dei pirati è Jack Sparrow, che era stato disposto a vendere la Fratellanza pur di salvarsi, mentre Turner non era stato altro che uno strumento del tradimento. A questa rivelazione, Barbossa si infuria. Alla fine Elizabeth propone di scambiare Jack con Will. Barbossa si oppone a questa decisione poiché Jack è uno dei nove Pirati Nobili, ma la ragazza dice di averne l'autorità in qualità di Re dei pirati. Barbossa, adirato, strappa a Jack il suo pezzo da otto impossessandosene. Dopo che Jack viene scambiato con Will, Hector, Elizabeth e Will se ne vanno.
La liberazione di Calypso[]
- "Calypso! [si inchina] Io vengo al tuo cospetto come un servo umile e contrito! Io ho adempiuto al mio voto ed ora chiedo il tuo favore. Risparmia me, la mia nave, la mia ciurma! Ma scatena la tua ira contro coloro che osano proclamarsi tuoi padroni...o miei. "
- ―Hector Barbossa a Calypso dopo averla liberata
Tornati a bordo della Perla Nera salda il suo debito con Tia Dalma e si prepara a liberare Calypso dalla sua forma umana, ignorando le proteste di Elizabeth e Will. Per fare ciò, vengono bruciati i nove pezzi da otto e Ragetti pronuncia le parole richieste dal rituale per la liberazione. Quando Calypso viene liberata, Barbossa la implora di risparmiare lui e la sua ciurma e di scatenare la sua furia contro l'armata di Jones e Beckett, tuttavia la ninfa si rifiuta di aiutare degli affiliati di coloro che un secolo prima l'avevano imprigionata e perciò, scompare nel nulla dopo averli insultati. Barbossa crede così che hanno perso anche l'ultima speranza, non volendo lui morire per la vendetta di Elizabeth su Beckett per suo padre. Tuttavia Elizabeth tiene un discorso che incoraggia la Fratellanza a combattere per la libertà. Nonostante ciò, Barbossa rimane discorde e contrariato sul combattere. Poco dopo Calypso scatena la sua furia scatenando un temporale con fulmini e creando una gigantesco maelstrom nel mare.
La battaglia del maelstrom di Calypso[]
- "Baracciate il pennone, sottospecie di mozzi! È il giorno della morte che dà alla vita il suo valore!"
- ―Hector Barbossa alla ciurma durante la battaglia del maelstrom
Con Sparrow assente, Barbossa è l'indiscusso capitano della Perla Nera e prende di persona il timone conducendo la Perla nel maelstrom per combattere contro l'Olandese Volante. Durante la battaglia, Barbossa dà gli ordini ai cannonieri e ai marinai. Le due navi ruotano attorno al maelstrom e fanno fuoco l'una all'altra finché non si avvicinano abbastanza da permettere una bordata. Durante la battaglia, sul castello di poppa, Barbossa, Cotton e un altro pirata combattono contro tre soldati della Compagnia delle Indie e con alcuni membri della ciurma dell'Olandese Volante, tra i quali Jelly, Urchin e Morey.
Nel mezzo della battaglia, Will ed Elizabeth chiedono a Capitan Barbossa di sposarli in qualità di capitano. Egli riesce a sposarli anche combattendo con numerosi nemici. Quando poi Will Turner trafigge il cuore di Davy Jones, l'Olandese inizia ad affondare nel maelstrom e Barbossa ordina alla ciurma di sparare due palle di cannone legate con una catena per spezzare il pennone che teneva legate la Perla Nera e l'Olandese Volante in modo tale da sganciarsi dall'Olandese Volante. Fatto ciò, la Perla Nera riesce ad uscire dal maelstrom.
La morte di Lord Cutler Beckett[]
Nonostante la sconfitta dell'Olandese Volante, la flotta di Lord Cutler Beckett è rimasta esattamente dov'era. Jack Sparrow, Elizabeth e Jack la scimmia sono ripescati dalla Perla Nera, mentre Will Turner è morto a bordo dell'Olandese. Jack ordina rallentare la velocità e di accostarsi all'HMS Endeavour. Tuttavia Hector, sostenuto da Gibbs, ben sapendo che la Perla è troppo danneggiata per sostenere un secondo attacco con una nave da guerra, è propenso a darsi alla fuga e blocca gli ordini di Sparrow, il quale però insiste nel dare l'ordine di non fuggire. Quando la Perla Nera si avvicina all'Endeavour dall'acqua fuoriesce l'Olandese Volante, ora capitanato dal risorto Will Turner. Allora Barbossa accetta di attaccare l'HMS Endeavour. La Perla Nera e l'Olandese Volante affiancano la nave di Beckett su entrambi i lati e la prendono in un fuoco crociato. Alla fine la nave di Beckett viene distrutta e lo stesso Beckett muore nell'esplosione dell'Endeavour. Subito dopo il resto della flotta, avendo perso il proprio capo e la propria nave ammiraglia, non osando affrontare l'Olandese Volante, la nave immortale, si ritira. Capitan Barbossa e tutti gli altri pirati celebrano allora la loro vittoria. Successivamente, Barbossa e la ciurma salutano per l'ultima volta Elizabeth Swann che si prepara a sbarcare sull'Isola dei Relitti per trascorrere il suo unico giorno con il suo amato Will prima che questo parta per passare 10 anni in mare.
- "Signora Turner..."
- ―Hector Barbossa saluta Elizabeth Swann per l'ultima volta
Il secondo ammutinamento[]
Dopo la vittoria dei pirati, la Perla Nera tornò alla Baia dei Relitti, dove fu riparata degli ingenti danni e successivamente si diresse a Tortuga. Mentre Jack Sparrow si trovava in una locanda di Tortuga, Barbossa radunò la ciurma e lasciò un dormente Gibbs al porto prendendo il comando della Perla Nera per poi salpare pianificando di usare la mappa di Mao Kun per trovare la leggendaria Fonte della Giovinezza. Poco dopo la partenza, alcuni membri della ciurma, ovvero Pintel, Ragetti, Marty, Mullroy e Murtogg, dissero a Barbossa di sentirsi in colpa per aver abbandonato Jack di nuovo e che si sarebbero sentiti meglio vedendo la loro prossima destinazione sulla mappa. Allora Capitan Barbossa, presa la mappa, gli svelò che la loro destinazione sarebbe stata la Florida per cercare la mitica Fonte della Giovinezza, tuttavia, quando aprì le mappe, vide che la parte dove erano segnate tutte le rotte era stata tagliata, e Barbossa ipotizzò che fosse stato Sparrow a farlo.
La stella più lucente nel nord[]
Essendo statagli rubata la mappa per la Fonte della Giovinezza, Hector e la sua ciurma ripresero la loro comune attività di pirateria assaltando ricchi mercantili nei Caraibi e nel Mediterraneo. Durante un attacco a una nave italiana nel Mediterraneo, Barbossa entrò in possesso del diario di Galileo Galilei, di suo interesse poiché in copertina recava un diamante di inestimabile valore. Tuttavia Barbossa non sapeva che quel diario conteneva le istruzioni di come trovare la Tomba di Poseidone e il suo leggendario tridente. Quando l'amante di Barbossa, Margaret Smyth morì dando alla luce una bambina, Barbossa, non volendo riconoscere la figlia e non volendo assumersi alcuna responsabilità sulla bambina, la lasciò in fasce sulla soglia di un orfanotrofio con nient'altro che un nome "Carina" (dalla stella più lucente del nord) e il diario di Galilei. Hector sperava che con il diamante il copertina del diario, la bambina avrebbe potuto assicurarsi una vita felice e benestante.
L'attacco di Barbanera (1746)[]
- Hector Barbossa: "Tu non c'eri quella notte."
- Jack Sparrow: "Quando la Perla fu perduta?"
- Hector Barbossa: "Catturata, non perduta. Eravamo sulla costa di Hispaniola quando venimmo attaccati. Senza preavvisi, negoziato o offerte di patti. Quante bombe, quanti cannoni! E poi le acque sotto la Perla si fecero torbide, la Perla beccheggiava e stramazzava. Ogni asse, bompresso o parapetto presero a scricchiolare. Le sartie erano come vive, la nostra nave ci si rivoltava contro, avvolgendo la ciurma come spire di serpi e avvolgendo la mia gamba, ma avevo le braccia libere e la spada a portata. Sono io padrone della mia nave, non Barbanera! Sono io padrone del mio fato, e non Barbanera! Così feci ciò che andava fatto, e sono sopravvissuto!"
- — Barbossa racconta a Jack Sparrow della cattura della Perla Nera[src]
Circa 17 anni dopo la battaglia del maelstrom, una notte, navigando lungo le coste dell'isola di Hispaniola, la Perla Nera fu attaccata improvvisamente dalla Queen Anne's Revenge, il veliero del famigerato pirata Barbanera. Non essendoci stati iniziali negoziati, preavvisi o offerte di patti, la ciurma della Perla fu colta alla sprovvista e si ingaggiò una terribile battaglia tra le due navi. Tuttavia, a un certo punto, le acque sotto la Perla si fecero torbide, il ponte continuava a scricchiolare e le cime della nave iniziarono ad intrappolare i membri della ciurma. Anche Capitan Barbossa fu legato alla gamba destra, ma non volendo essere catturato da Barbanera ed essere lui artefice del suo stesso fato, avendo la spada a portata di mano, si amputò la gamba destra e riuscì a fuggire in mare a nuoto verso l'isola. Dunque, Hector sopravvisse all'attacco ma perse la Perla, la gamba destra e giurò che prima o poi si sarebbe vendicato di Barbanera.
Corsaro al servizio di Sua Maestà Britannica (1746-1750)[]
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Hector Barbossa pensò che di conseguenza avrebbe perso anche la reputazione tra i pirati, così iniziò a collaborare con gli inglesi a catturare diversi pirati. Per la gamba persa, fu munito di una gamba di legno contenente rum e di una stampella per aiutarsi a camminare. Ottenne il perdono reale per i suoi crimini pirateschi e fu arruolato nella Royal Navy di Sua Maestà Britannica e nel giro di 4 anni circa (1746- 1750) ottenne la carica di capitano della HMS Providence, entrando anche nelle grazie di Re Giorgio II in persona accedendo occasionalmente nella sua corte. Ligio al dovere e rispettoso dei suoi superiori, questo scorbutico lupo di mare sembrava essere diventato un vero e proprio pilastro dell'ammiragliato britannico. Il rancore che Barbossa nutriva per Barbanera era ciò che lo spinse ad arruolarsi nella Marina. Grazie a questa mossa, ora egli era capitano di una potente nave armata di molti cannoni, e di una ciurma che gli obbediva ciecamente: la vendetta era a portata di mano.
L'incontro con Jack Sparrow nel palazzo di Re Giorgio II[]
Nella primavera del 1750, giunge alla corte britannica la notizia che gli spagnoli hanno trovato la leggendaria Fonte della Giovinezza. Re Giorgio II esige di trovare la Fonte prima degli spagnoli. Capitan Barbossa, che sa che anche Barbanera è alla ricerca della Fonte, si dice disponibile a guidare una spedizione. Con questo stratagemma, Barbossa può finalmente partire a caccia di Barbanera, per restituirgli tutto il dolore provato dopo la disfatta sul campo di battaglia.
Pochi giorni dopo, a Londra, Jack Sparrow viene portato in udienza da Re Giorgio a St. James Palace, e gli viene proposto di fare da guida nella spedizione verso la Fonte della Giovinezza capitanata da Hector Barbossa. I due quindi si rincontrano e Sparrow chiede ad Hector il destino della Perla Nera. Venuto a conoscenza della perdita della nave, Jack va su tutte le furie e tenta di aggredire Barbossa prima di essere bloccato dalle guardie. Poco dopo, Sparrow riesce a scappare dal palazzo riuscendo a seminare i soldati britannici.
L'incontro con Gibbs alla Torre di Londra[]
Siccome Jack Sparrow è scappato, Barbossa necessita di qualcuno che conosca la via per la Fonte della Giovinezza. Accompagnato dai suoi ufficiali Theodore Groves e Gillette, Capitan Barbossa si dirige alla Torre di Londra dove è stato rinchiuso Joshamee Gibbs minacciando di impiccarlo pur di ottenere informazioni. Gibbs rivela di essere in possesso della mappa di Sao Feng, contenente la rotta verso la Fonte. Barbossa gli ordina di consegnargliela ma Gibbs la brucia con una lanterna, dicendo di aver memorizzato le rotte sulla mappa. Barbossa è perciò costretto a portare Gibbs con sé nel viaggio verso la Fonte.
In viaggio verso la Fonte della Giovinezza[]
- "La Fonte è il premio. A quanto pare non valiamo neppure il tempo che serve ad affondarci. E ci stiamo facendo superare! A tutti gli uomini: date più vela! Gettiamoci tra vento e marea."
- ―Hector Barbossa
Durante il viaggio sull'HMS Providence, Barbossa consulta frequentemente Gibbs come navigatore. Navigando nell'Atlantico, la Providence incontra tre galeoni dell'Armada Española sotto il comando dello Spagnolo, condottiero più fidato di Re Ferdinando VI di Spagna, inviati anch'essi per trovare la Fonte. Capitan Barbossa ordina all'equipaggio di preparare la nave per il combattimento con gli spagnoli. Tuttavia, i galeoni spagnoli oltrepassano la Providence ignorandola. Barbossa capisce che gli spagnoli non vogliono perdere tempo ad attaccarli e ordina di aumentare la velocità per raggiungere la Fonte.
- Hector Barbossa: "Siamo o no uomini del Re?"
- Ciurma : "Aye!"
- Hector Barbossa: "Aye! Tutti ai posti, signori! Avanti tutta per Whitecap Bay!"
- — Hector Barbossa infonde coraggio nella ciurma[src] (traduzione letterale)
Un giorno, durante la navigazione, Capitan Barbossa attenua i timori diffusi nella ciurma, fomentati da Gibbs, circa la leggenda delle terrificanti sirene di Whitecap Bay. Quando un uomo, per la paura, si getta in mare sperando di salvarsi, Capitan Barbossa si rifiuta di soccorrerlo definendolo un disertore e riporta coraggio e determinazione tra gli uomini della ciurma esortandoli ad essere valorosi come dei degni uomini del Re. Capitan Barbossa non tollera codardie: avrebbero raggiunto le sirene a qualunque costo.
Whitecap Bay[]
- "La tua testa o la mia rotta. Avrò l'una o l'altra. Non mi interessa quale."
- ―Hector Barbossa a Joshamee Gibbs
In seguito l'HMS Providence giunge a Whitecap Bay, in Florida. Barbossa scende a terra con Gibbs, Theodore Groves, Gillette e alcuni membri dell'equipaggio per un sopralluogo di quello che la notte prima è stato un campo di battaglia tra pirati e sirene. Mentre sono a terra, le sirene attaccano l'HMS Providence e Barbossa ordina di proseguire il viaggio a piedi, nonostante le opposizioni di Groves che voleva tornare alla nave per aiutare coloro che erano rimasti a bordo. Barbossa arriva addirittura a minacciare Groves per costringerlo ad eseguire i suoi ordini.
Attraverso le giungle[]
Durante il viaggio attraverso le giungle della Florida, Hector sprona il suo equipaggio a marciare giorno e notte senza fare sosta e raccoglie diversi esemplari di rane velenose, affermando di farlo come "passione". Dopo averne raccolto un cospicuo numero, spalma il veleno delle rane sulla lama della sua spada per renderla avvelenata e quindi più letale.
La Santiago[]
In seguito Barbossa e i suoi uomini trovano la Santiago, la nave al cui interno si trovano i calici di Juan Ponce de León che servono per il rituale profano alla Fonte della Giovinezza. Barbossa lascia i suoi uomini indietro e sale da solo a bordo della Santiago, volendo tendere un agguato a Barbanera. Tuttavia Barbossa incontra Jack Sparrow che dice di essere stato mandato lì da Barbanera per i calici di Cartagena.
I due non riescono a duellare in quanto devono bilanciare il peso, essendo la nave sull'orlo di un precipizio. In seguito, Hector e Jack trovano un forziere al cui interno ci dovevano essere i calici ma quando lo aprono trovano solo due sassi. Barbossa dice che sono stati gli spagnoli a prendere i calici. Inoltre, consultando una mappa tenuta in mano dal cadavere di Ponce de León, riesce a localizzare l'accampamento degli spagnoli.
L'infiltrazione nell'accampamento spagnolo[]
In seguito Barbossa e Jack trovano l'accampamento degli spagnoli tra le rovine di Forte San Miguel. Hector e Jack si infiltrano furtivamente nell'accampamento spagnolo e riescono a rubare i calici di Cartagena dalla tenda dello Spagnolo. Tuttavia, scappando, vengono sorpresi e catturati da un plotone spagnolo. I due vengono disarmati e legati a due palme a pochi metri dall'accampamento.
- Hector Barbossa: "Non credo in Re Giorgio o in storie di taverna che parlano di arti guariti. Darei il braccio sinistro pur di incontrare Barbanera."
- Jack Sparrow: "Non il destro?"
- Hector Barbossa: "Quello buono mi servirà per passare a fil di lama avvelenata il suo cuore marcio."
- Jack Sparrow: "Te lo faccio incontrare io, compare."
- — Hector Barbossa e Jack Sparrow[src]
Mentre sono imprigionati, Barbossa, bevendo con Jack il rum dalla sua gamba di legno, rivela a Sparrow che l'unico motivo per cui ha intrapreso quella spedizione non è la Fonte, bensì uccidere Barbanera, ottenendo così la sua vendetta per avergli fatto perdere la Perla Nera e la reputazione. Hector, infatti, racconta a Jack della cattura della Perla Nera e di come lui perse la gamba. Jack si offre di fargli incontrare lui Barbanera per poi escogitare un piano di fuga. Jack si arrampica sulla palma per poi iniziare a fuggire distraendo gli spagnoli. Questo permette al Tenente Groves di liberare Barbossa per poi fuggire insieme. Poco dopo essere fuggito dall'accampamento con i suoi uomini Barbossa viene raggiunto da Jack che è riuscito a prendere i calici. Poi Barbossa, Jack e gli altri fuggono.
Lo scontro con Barbanera alla Fonte della Giovinezza[]
Una volta che Jack si ricongiunge con Barbanera e la sua ciurma, Capitan Barbossa e i suoi uomini li seguono a distanza. Dopo che i pirati sono entrati nel tempio della Fonte, anche Barbossa e i suoi vi accedono, rivelandosi a Barbanera. Tuttavia, il pirata non vuole soccombere a Barbossa e ordina ai suoi uomini di combattere. Dopo una breve interruzione di Jack Sparrow, che voleva far combattere solo i due capitani, la battaglia ricomincia. Dopo un acceso scontro, Barbanera fa cadere Barbossa a terra e mentre si sta accingendo ad ucciderlo, arriva lo Spagnolo con il suo battaglione. Dopo aver ucciso Theodore Groves e aver fracassato i calici di Ponce de Leòn, lo Spagnolo ordina ai suoi uomini di distruggere il tempio profano. Mentre fa ciò, il condottiero si accinge a duellare con Barbanera. Barbossa approfitta del momento di distrazione di Barbanera che sta parlando con lo Spagnolo per ferirgli la mano con la sua spada avvelenata per poi infilzarlo a morte.
Vedendo suo padre mortalmente ferito, Angelica corre ad aiutarlo e cerca di rimuovere la spada ma nel farlo si ferisce la mano a sua volta. Mentre gli Spagnoli distruggono la Fonte della Giovinezza e mentre Jack cercai calici così da usare la Fonte per salvare Angelica dal veleno della spada, Barbossa prende la spada di Barbanera e reclama nave e ciurma di Barbanera e la sua spada come compenso per la gamba persa. Quindi Barbossa e la ciurma della Revenge se ne va dalla Fonte della Giovinezza (tranne gli zombie che rimangono alla Fonte) lasciando Barbanera a morire.
Ritorno alla vita pirata[]
Avendo soddisfatto la sua sete di vendetta, Hector Barbossa, guidato dalla sua nuova ciurma, raggiunge di nuovo la costa e trova la baia dove è ancorata sua nuova nave: la Queen Anne's Revenge, la nave del defunto Barbanera. Quando Barbossa sale a bordo, riprende le sue vesti di pirata che aveva conservato per quattro anni; inoltre un mozzo gli consegna il suo vecchio cappello che era rimasto a bordo della Revenge conservato in sottocoperta. Dopo essersi riassettato, Capitan Barbossa usa per la prima volta la sua nuova arma reclamata da Teach: la spada di Tritone e sfrutta i suoi poteri magici per spiegare le vele e spingere a gonfie vele la nave.
Dopo ciò ordina alla ciurma di fare rotta per Tortuga, inneggiando alla vita da pirata e stracciando le sue lettere di marca che gli avevano concesso il perdono totale dei suoi precedenti atti di pirateria. Ora Capitan Hecotr Barbossa può finalmente tornare alla sua vecchia vita senza dover dipendere più da nessuno.
Ritorno alla pirateria (1750-1751)[]
Una ricca gloria[]
Capitan Hector Barbossa apporta delle modifiche alla Queen Anne's Revenge, per renderla più riconducibile alla sua persona e non più a quella del vecchio capitano Barbanera. In solo un anno, con la Revenge, Barbossa riacquista la sua vecchia fama da pirata assaltando ricchi mercantili e altre navi. Inoltre, Hector, grazie ai poteri della spada di Tritone, riesce a conquistare facilmente numerose navi per poi comporre una propria piccola flotta pirata composta da 10 navi, tenendo la Queen Anne's Revenge come ammiraglia.
Barbossa, ora inarrestabile, diventa il terrore dei Sette Mari, realizzando il suo sogno di sempre di diventare un pirata ricco e benestante. Egli si circonda di ricchezze, si veste con gli abiti più pregiati e le migliori uniformi che riuscisse a rubare e sostituisce persino la sua gamba di legno con una maggiormente lavorata e intarsiata d'oro. In breve egli riconquista il mondo dei pirati ed il suo nome viene pronunciato con timore sulle rotte atlantiche e quando il suo Jolly Roger viene avvistato, mercantili, soldati e gli stessi pirati sanno che è solo questione di tempo prima di essere catturati.
Un giorno, Barbossa trae in salvo dal patibolo una strega, Shansa. Non potendo ripagarlo, la strega viene collocata da Barbossa in una prigione a St. Martin dove il pirata le va spesso a fare visita per ottenere informazioni o per fare maledire i suoi nemici.
La cerca del tridente di Poseidone (1751)[]
La minaccia fantasma[]
Nel 1751 il regno di terrore di Capitan Barbossa comincia ad andare in rovina quando tre delle navi della sua flotta vengono distrutte da un misterioso aggressore che sembra non avere alcun interesse per le ricchezze e che lasciava un solo sopravvissuto affinché riferisse il destino di morte che incombeva su tutti i pirati. Mentre la Revenge è ormeggiata in un porto, Mullroy e Murtogg, gli uomini più fedeli di Barbossa, riferiscono che l'artefice della carneficina è Capitán Armando Salazar, un cacciatore di pirati che aveva giurato di sradicare la pirateria dai Sette Mari ma che, tuttavia, era morto decenni prima.
Capitan Barbossa si reca dunque a Saint Martin per vedere la strega Shansa, che conferma che sono stati Salazar e la sua ciurma di fantasmi a distruggere la sua flotta, evasi dal Triangolo del Diavolo per dare la caccia a Jack Sparrow, responsabile della loro morte. Hector, vedendo in pericolo la sua vita e le sue ricchezze, decide di stringere un'alleanza con Salazar per condurlo da Sparrow, sperando che in cambio Salazar lo risparmi. Shansa consegna a Barbossa la bussola di Jack Sparrow per poter trovare Sparrow che ora, dice Shansa, è alla ricerca del leggendario tridente di Poseidone.
L'incontro con Capitán Salazar[]
- Hector Barbossa: "Il mio nome è Capitan Barbossa, signore, e vengo al vostro cospetto con intenzioni cordiali. "
- Armando Salazar: "Intenzioni cordiali. [ai suoi uomini] Sentito? Questo pirata vuol essere cordiale! Adesso ti mostro la mia di cordialità, hombre. Ogni volta che batto la spada, un tuo uomo morirà. Quindi è meglio che parli in fretta. [batte la sua spada per terra] Vogliamo andare più veloce, capitàn? [batte tre volte la sua spada] Dov'è Jack Sparrow?"
- — Hector Barbossa incontra Armando Salazar[src]
La Queen Anne's Revenge intercetta sulla sua strada la Silent Mary, la nave fantasma di Capitan Salazar e la sua ciurma di fantasmi. Capitan Hector Barbossa ordina ai suoi uomini di lasciarsi arrembare dai fantasmi e di non ricorrere alle armi. Salazar si prepara a distruggere la Revenge ma arresta l'attacco quando Barbossa dice di sapere qualcosa riguardo a Jack Sparrow. Salazar salta a bordo della Revenge dove consente a Barbossa di parlare.
Hector gli dice che se lui porterà Salazar a Jack Sparrow entro il sorgere del sole del giorno successivo, Salazar risparmierà lui e i suoi uomini, ma qualora non dovesse riuscirci, Hector gli cederà la sua vita. Salazar accetta e, dopo aver fatto decimare dai suoi uomini la ciurma di Barbossa, fa salire lui e i sopravvissuti a bordo della Silent Mary.
A bordo della Silent Mary[]
A bordo della Mary, Salazar lasciò Barbossa al timone. Hector si servì della bussola di Sparrow per guidare la nave in direzione di Jack. Durante il viaggio, Hector conversa con Salazar che gli racconta la sua storia spiegandogli come lui e i suoi uomini erano diventati fantasmi a causa di un trucco del giovane Jack Sparrrow. Quando il sole sta per calare, Salazar si accinge ad uccidere il pirata, essendo scaduto il suo tempo; tuttavia, Hector scorge in tempo in lontananza il Dying Gull, lo sloop di Jack Sparrow. Scorgendo l'imbarcazione, Salazar non uccide Barbossa ma lo fa prigioniero assieme al resto della sua ciurma. Il mattino seguente, la Silent Mary giunge a poca distanza da una scialuppa a bordo della quale vi sono Jack Sparrow, Henry Turner e Carina Smyth, che erano scesi dal Dying Gull in seguito ad un ammutinamento della ciurma di Sparrow. I tre riescono in tempo a scendere a terra dove Salazar e la sua ciurma sono impossibilitati a scendere a causa della maledizione.
Avendo perso l'occasione di uccidere Sparrow, Salazar e i suoi ritornano a bordo della Mary e qui Salazar, adirato per la mancata occasione, in preda all'ira inizia ad uccidere uno dopo l'altro gli uomini di Barbossa. Hector riesce a convincere il fantasma a farlo scendere a terra per poter trovare e portargli Jack; qualora avrebbe fallito, Babrossa avrebbe consegnato a Salazar la sua vita. Salazar accetta e fa sbarcare a terra Hector Barbossa i pochi uomini sopravvissuti della sua ciurma (Mullroy, Murtogg e pochi altri).
Jack Sparrow e la Perla Nera[]
Capitan Barbossa e i suoi uomini sbarcano sull'isola della Baia dell'Impiccato dove interrompono un matrimonio forzato di Jack Sparrow, costretto da Pierre "Pig" Kelly a sposare sua sorella Beatrice per ripagargli un debito. Hector spara a Pierre Kelly in una gamba scacciano lui, la sua banda di pirati e tutti gli invitati al matrimonio, salvando Jack da quell'orribile situazione. Assieme a Jack vi sono Henry Turner (figlio di William Turner Jr. e di Elizabeth Swann) e Carina Smyth, una giovane scienziata in possesso di una mappa per trovare il leggendario tridente di Poseidone.
Appreso ciò, Hector decide di unirsi alla ricerca del tridente per poterlo usare per liberarsi della minaccia di Salazar e ottenere il controllo del mare, mentre avrebbe dovuto ritornare da Salazar per consegnargli Jack. Non avendo una nave con cui partire, Hector usa la spada di Tritone per liberare la Perla Nera, intrappolata magicamente in una bottiglia da Barbanera 5 anni prima. Barbossa fa prigioniero Jack, Henry e Carina prendendo il comando della Perla. Qui, inoltre, Barbossa si ricongiunge con la scimmia Jack, anch'essa rinchiusa con la nave nella bottiglia.
La figlia rinnegata[]
Durante il viaggio, Carina Smyth convince Barbossa a cederle il timone, in quanto lei è l'unica in grado di leggere le stelle per trovare l'isola dove si trova il tridente. In viaggio, Barbossa nota che la mappa di Carina è il diario di Galileo Galilei, un oggetto che lui aveva posseduto in passato. Discutendo con Smyth riguardo alle sue origini e riguardo a come lei avesse ottenuto il diario da suo padre mai conosciuto, Hector, scioccato, comincia a sospettare che Carina possa essere sua figlia, avendo avuto un tempo un'amante di nome Margaret Smyth e avendo ceduto alla figlia qual medesimo diario prima di abbandonarla alle porte di un orfanotrofio.
Anche Jack Sparrow si accorge del fatto che Carina potrebbe essere la figlia di Hector, ma quest'ultimo, gli ordina di non rivelare niente alla ragazza, minacciandolo. Jack accetta a condizione che Barbossa gli restituisca una volta per tutte il comando della Perla Nera, la sua bussola, 2600 barili di rum e che gli ceda l'odiata scimmia Jack per mangiarsela. Barbossa tuttavia ignora tutte queste richieste dicendo che anche qualora Jack avesse detto a Carina la verità lei non ci avrebbe mai creduto.
Lo scontro tra la Perla Nera e la Silent Mary[]
- "La Perla Nera non mi sarà sottratta nuovamente!"
- ―Hector Barbossa
Poco dopo, la Perla Nera viene intercettata dalla HMS Essex, una nave da guerra britannica che era salpata da Saint Martin all'inseguimento del Dying Gull dopo la fuga di Sparrow. Prima che le due navi possano darsi battaglia, la Essex viene distrutta dalla Silent Mary che si accosta alla Perla. I fantasmi spagnoli vanno all'arrembaggio della Perla Nera e Capitan Barbossa ordina ai suoi pirati di difendersi fino alla morte. Durante la battaglia, Barbossa combatte contro i fantasmi. Alle prime luci dell'alba, la Perla Nera si incaglia presso Black Rock Island, l'isola in cui era ubicato il tridente. Non potendo scendere a terra per via della maledizione, la ciurma della Mary si ritira dalla Perla e torna a bordo della Mary ritornando in alto mare. Barbossa sopravvive alla battaglia.
Black Rock Island[]
Hector, Jack Sparrow e Carina scendono su Black Rock Island che vedono essere completamente ricoperta di diamanti, che la fanno sembrare una perfetta immagine del firmamento. Carina inserisce il diamante che si trovava sulla copertina del diario di Galileo tra le rocce. Improvvisamente le acque del mare si dividono per rivelare la cosiddetta Tomba di Poseidone; tuttavia anche parte del terreno dell'isola sprofonda nella tomba, facendovi precipitare Jack e Carina. Barbossa rimane sull'isola aggrappandosi ad una roccia.
Sacrificio[]
- Carina Smyth: "Cosa sono io per te?"
- Hector Barbossa: "Un tesoro!"
- — Carina Smyth e Hector Barbossa[src]
Mentre sui fondali Jack, Carina e Henry Turner combattono contro Salazar per ottenere il tridente (vedi in dettaglio: Attacco nella Tomba di Poseidone), Hector torna alla Perla Nera che, arenatasi sull'isola, non può riprendere il mare. Probabilmente Barbossa usa la spada di Tritone per riportare la Perla in mare, impresa che altrimenti avrebbe richiesto molto più tempo.
A bordo, egli fa calare l'ancora di babordo nella tomba per permettere a Jack, Carina e Henry di arrampicarsi e tornare in superficie. Hector stesso sale sull'ancora e si fa calare con essa nella Tomba di Poseidone per aiutare il trio a salire. Nel frattempo, Henry ha distrutto il tridente di Poseidone annullando tutte le maledizioni del mare, compresa quella del Triangolo del Diavolo; per ciò, Salazar e la sua ciurma ritornano mortali. Distrutto il potere del tridente, anche le acque del mare cominciano a richiudersi. Giunto ormai in prossimità dei fondali, Barbossa segnala a Jack, Carina ed Henry di salire. I tre si aggrappano all'ancora e cominciano ad arrampicarsi sulla catena per tornare in superficie prima che il mare si richiuda del tutto. Tuttavia anche Salazar e due suoi uomini riescono ad aggrapparsi all'ancora della Perla Nera, mentre il resto della ciurma della Silent Mary resta sui fondali e muore affogata.
Arrampicandosi sulla catena dell'ancora, Carina scivola e rischia di cadere ma Barbossa la afferra. Carina allora scorge sul braccio di Hector un tatuaggio uguale al simbolo del tridente disegnato sulla copertina del diario di Galilei. La ragazza capisce così che Hector Barbossa è suo padre. Carina gli chiede cosa sia lei per lui e Hector gli risponde: "Un tesoro!". In quel momento però, Hector si accorge che Salazar si sta arrampicando avvicinandosi sempre di più a Carina. Jack Sparrow lancia la spada di Henry a Hector che, dopo essersi assicurato che Carina sia aggrappata alla catena molla la presa dall'ancora, cade e afferrando la spada, infilza Salazar facendolo precipitare negli abissi. Hector, precipitando negli abissi assieme a Salazar e agli altri due membri della ciurma della Silent Mary, dà un ultimo sguardo alla figlia prima di scomparire nelle acque che si richiudono.
Vita pirata, Hector![]
Il mare si richiude totalmente. Jack Sparrow, Henry Turner e Carina ritornano in superficie e salgono a bordo della Perla Nera. Jack Sparrow, riconoscente al suo eterno rivale-alleato di averli salvati, dice: "Vita pirata, Hector!" osservando il mare ormai calmo. Mullroy e Murtogg si levano il cappello e si pongono le mani sul cuore, per omaggiare la scomparsa del loro capitano. Anche Joshamee Gibbs si porta la mano al cuore, sconsolato per la scomparsa di Barbossa. La scimmia Jack osserva triste il mare, mentre Carina, sconsolata, ora realizza ciò che è appena accaduto e chi era il padre che per anni aveva cercato. Carina decide di prendere il cognome Barbossa.
Personalità e descrizione[]
Personalità e carattere[]
- William Turner Jr.: "Barbossa sporco bastardo! Hai giurato di lasciarla libera!"
- Hector Barbossa: "Non osare toccarmi sull'onore, mozzo! Ho accettato di liberarla, ma eri tu che non hai specificato quando o dove."
- — William Turner Jr. e Hector Barbossa[src]
Sicuro di sé, persuasivo, irascibile, spietato ed astuto, Hector Barbossa combinava l'esperienza con l'audacia. Barbossa era cupo e ruvido, a dir poco, ma aveva un talento per l'umorismo asciutto. Era temerario e soprattutto molto sveglio e intelligente; quando si trattava di dare consigli, i suoi erano tra i più saggi. Aveva anche una particolare eloquenza con cui spesso ingannava le persone per raggiungere i suoi scopi. Al suo peggio era crudele, scaltro, manipolatore, e sanguinario. Poteva essere spietato e spesso stipulava accordi a suo favore, ma, tuttavia, dichiarava che aveva una natura misericordiosa e il senso del fair play, anche se questo era forse solo un esempio del suo macabro senso dell'umorismo. Uomo di poche parole, a volte, e padrone del proprio fato, Hector Barbossa non divenne un pirata per solcare i Sette Mari in cerca di avventure come Jack Sparrow. Al contrario, per questo abile marinaio la pirateria era il modo più rapido di ottenere potere e ricchezza. Nonostante si considerasse un gentiluomo del mare, capace di buone maniere e cordialità, Barbossa non aveva remore a usare metodi brutali persino contro i suoi. Nel corso della sua vita Barbossa ebbe alcune amanti per brevi relazioni, una di queste fu Margaret Smyth. Quando questa diede alla luce una figlia, Carina, Hector, non volendo alcuna responsabilità sulla bambina, la abbandonò in un orfanotrofio. Il lato più sentimentale di Hector si vide solamente in poche occasioni, una di queste fu quando ritrovò la figlia rinnegata dopo 19 anni; in quel momento Hector rimase traumatizzato, tuttavia non volendo rivelare alla ragazza di essere suo padre per non ritrovarsi infangata la reputazione. Rivelò la sua identità a Carina solamente quando vide di essere costretto a sacrificarsi per salvare lei uccidendo Salazar.
Combattente temutissimo e maestro nella strategia navale, Barbossa sapeva prevedere con facilità le mosse dei suoi avversari; grazie a questa abilità, durante gli scontri manteneva una calma assoluta che infondeva molta sicurezza ai suoi accoliti. Durante le battaglie Barbossa preferiva stare nelle retrovie: il suo stile di combattimento era difensivo, teso a mettere il nemico in difficoltà, terrorizzarlo e costringerlo alla resa. Ma quando veniva spinto al duello, era un avversario molto letale. Hector era anche abile pugile, in quanto spesso ricorreva a tirare forti e decisi colpi ai suoi avversari.
Istruzione[]
Hector Barbossa non ricevette mai una vera e propria istruzione a causa del ceto inferiore a cui apparteneva la sua famiglia. La sua lingua madre era l'inglese. Navigando per i sette mari, Hector ebbe però l'opportunità di imparare bene il francese e un po' di spagnolo.
Aspetto fisico e abbigliamento[]
Hector Barbossa aveva i capelli castani, con il tempo diventati grigi scuri, lunghi fino alle spalle e parzialmente sciolti, dietro aveva una sottile treccia che finiva sotto una bandana color verde scuro. Sul viso, Barbossa aveva delle lentiggini e rughe, sullo zigomo destro aveva una cicatrice, ottenuta durante un combattimento. Aveva gli occhi azzurri, ingialliti col tempo, i denti marci, e le unghie annerite come un vero pirata. Portava una barba ispida bionda/marrone che cadeva fino alla base del collo. Dal quarto episodio, dopo essersi amputato la gamba destra per sfuggire alla cattura di Barbanera, si mise una gamba di legno, al cui interno, Barbossa fece inserire del rum. Come aiuto, acquistò poi una stampella, che gli verrà spezzata poi d Barbanera.
Come gioielli, Barbossa portava: all'orecchio destro una zanna di un animale sconosciuto come orecchino, al collo un ciondolo che consisteva in un serpente che avvolgeva quattro diamanti bianchi con al centro uno rosso legati a una catenella, e all'anulare destro un anello raffigurante un leone di San Marco che Barbossa aveva rubato da una nave veneziana.
L'abbigliamento di Barbossa era bene o male sempre lo stesso: una camicia di lino su cui indossava un gilet rosso con decorazioni blu e gialle, un giaccone nero i cui bottoni erano di argento inca, sottratto a una nave spagnola, dei pantaloni neri larghi e degli stivali neri. Celebre poi era il suo gran cappello nero, adorno di piume di struzzo, a cui Barbossa teneva molto.
Nel quarto film, essendo entrato a far parte della Royal Navy, indossò l'uniforme da corsaro che abbandonò poi dopo esser ritornato un pirata. Tuttavia dell'uniforme tenne la camicia, i pantaloni e uno stivale.
Nel quinto film Hector Barbossa, per far sfoggio del suo potere, indossava una parrucca barocca tipica della moda dell'epoca, probabilmente la stessa che indossava quando era un corsaro al servizio di Sua Maestà Britannica. Per adattarlo meglio alla parrucca, Barbossa abbandonò il suo storico cappello per introdurne uno nuovo, più aderente alla parrucca.
Armi[]
Hector, in tutta la saga ha posseduto diverse armi. Vedi armi di Hector Barbossa.
Dietro le quinte e curiosità[]
- Hector Barbossa è stato interpretato da Geoffrey Rush in tutti i film di Pirati dei Caraibi. In italiano è stato doppiato da Pietro Ubaldi.
- Rush ha espresso la sua intenzione di non voler reinterpretare Capitan Barbossa in un potenziale seguito, non escludendo però la possibilità di «ricomparire in un breve cameo sotto forma di fantasma allo scopo di infastidire Jack con la sua saggezza»[6].
- Il direttore Gore Verbinski ha dichiarato che furono presi in consierazione per il ruolo prima di Rush anche Alec Guinness e Peter Sellers. Fu preso in considerazione anche Robert De Niro, tuttavia questo rifiutò poiché credeva che il film avrebbe avuto un insuccesso, come molti film sui pirati girati precedentemente. Tuttavia si pentì di questa decisione dopo aver visto il successo di La Maledizione della Prima Luna.
- Il nome Hector è stato inventato da Johnny Depp che disse che lui e Geoffry Rush un giorno sul set del primo film stavano scherzando su un ipotetico primo nome di Barbossa. Gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio inizialmente credevano che nome Hector fosse stato inventato da alcuni fan e perciò decisero di ufficializzarlo.
- Il cognome "Barbossa", invece, deriva dal nome del pirata ottomano Khayr al-Dīn Barbarossa.
- In uno dei primi script di La Maledizione della Prima Luna, Barbossa sarebbe dovuto essere italiano. Non è da escludersi, infatti, che il nome Barbossa sia stato scelto unendo le parole italiane barba e ossa, per avere un nome che richiamasse alla parola "barba di ossa" così da rispecchiare anche nel nome l'aspetto scheletrico del personaggio dovuto alla sua maledizione.
- Hector Barbossa è l'unico personaggio principale e antagonista principale a non avere avuto in partenza una propria traccia musicale ben definita e ufficiale. In La Maledizione della Prima Luna, Capitan Barbossa viene accompagnato lungo tutto il film da una traccia musicale senza nome, ma ben riconoscibile nel brano extra Time to go poppett, che può essere sentita in crescendo quando la ciurma maledetta arriva all'Isla de Muerta con Elizabeth Swann. Tuttavia, questa traccia musicale viene poi usata in La Maledizione del Forziere Fantasma nella sequenza iniziale durante l'arrivo di Lord Cutler Beckett a Port Royal, non vendendo poi più usata nei successivi film (salvo una breve parte di pochi secondi in Oltre i Confini del Mare durante il duello tra Jack e Angelica). In Oltre i Confini del Mare, essendo diventato un servitore del Regno di Gran Bretagna, Capitan Barbossa viene accompagnato da una parte della traccia musicale Lord Cutler Beckett. Questa traccia musicale accompagna Barbossa anche in alcune scene di La Vendetta di Salazar, nonostante sia ormai ritornato un pirata. È dunque possibile che da Oltre i Confini del Mare in poi questa parte della traccia musicale sia diventata propria di Hector Barbossa.
- Capitan Barbossa usa lo stesso Jolly Roger storicamente attribuito al pirata Calico Jack Rackham.
- Nel 2006, Barbossa venne posto nell'attrazione Pirates of the Caribbean rimpiazzando il Capitano pirata a bordo del galeone pirata Wicked Wench.
- Hector Barbossa (insieme a un altro membro dell'equipaggio della Perla Nera) è raffigurato sulla copertina della band WAS IST 71 Piraten.
- Sono stati fabbricati diversi giocattoli dedicati al personaggio, tra cui il modellino di Barbossa nelle vesti di corsaro della corona britannica.
- Nella sceneggiatura originale di Terry Rossio per Pirati dei Caraibi 5, Hector Barbossa sarebbe dovuto diventare amante della Vedova del mare (Sea Widow), che si sarebbe rivelata poi l'antagonista principale del film. La Vedova del Mare avrebbe dovuto far ricrescere con la magia la gamba persa di Barbossa, il quale avrebbe quindi abbandonato la sua gamba di legno. Alla fine Hector si sarebbe alleato con Jack Sparrow per sconfiggere la Vedova e, nello scontro finale, Jack avrebbe dovuto salvargli la vita. Barbossa, riconoscente per questo gesto, avrebbe quindi accettato di servire di nuovo sotto Capitan Sparrow come primo ufficiale a bordo della Perla Nera. Nella scena nascosta dopo i titoli di coda si sarebbe venuti poi a conoscenza che Barbossa sta progettando un terzo ammutinamento contro Jack, ma questa volta anche con l'intenzione di ucciderlo. Barbossa avrebbe dovuto guardare verso gli spettatori e chiedere: "Chi è con me?" prima che la scena si chiudesse[7].
- Nella prima stesura della sceneggiatura scritta da Jeff Nathanson nel 2013, invece, Barbossa, durante lo scontro finale, veniva ferito con un colpo di pistola dal Capitano Brand (antagonista principale che poi sarebbe diventato Armando Salazar). Il sacrificio di Barbossa sarebbe dovuto avvenire in maniera differente rispetto alla versione definitiva: Barbossa si cala nella Tomba di Poseidone con l'ancora della Perla Nera per salvare Jack e Carina (il personaggio di Henry Turner era assente). Jack e Carina riesce a risalire a bordo mentre Barbossa è ancora sull'ancora, la quale non riesce ad essere issata poiché trattenuta dalle forti correnti e dalle onde degli abissi della Tomba che si sta chiudendo. Ciò rischia di trascinare la Perla Nera negli abissi, conducendo tutti a morte certa. Hector Barbossa, allora, si sacrifica usando la spada di Tritone per tagliare la catena dell'ancora permettendo alla Perla Nera di rimanere a galla e sfuggire al gorgo. Barbossa, rimasto sull'ancora, precipita negli abissi. Nella sequenza finale, Jack ritorna al comando della Perla Nera (analogamente al finale della versione definitiva), ma decidendo rinominare la nave con il nome Barbossa, in segno di rispetto al vecchio avversario che tuttavia gli aveva salvato la vita[8].
Apparizioni[]
- The Price of Freedom;
- Pirates of the Caribbean: Legends of the Brethren Court;
- Pirati dei Caraibi - La Maledizione della Prima Luna (prima apparizione)
- Pirati dei Caraibi - La Maledizione del Forziere Fantasma;
- Pirati dei Caraibi - Ai Confini del Mondo;
- Pirati dei Caraibi - Oltre i Confini del Mare;
- The Brightest Star in the North: The Adventures of Carina Smyth
- Pirati dei Caraibi - La Vendetta di Salazar.
Fumetti[]
- Pirati dei Caraibi - Ai Confini del Mondo (romanzo grafico)
- Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales: Movie Graphic Novel
Videogiochi[]
- Kingdom Hearts II;
- Pirati dei Caraibi: La leggenda di Jack Sparrow;
- Pirati dei Caraibi Online;
- Pirati dei Caraibi: Ai Confini del Mondo (videogioco);
- LEGO Pirati dei Caraibi: Il videogioco;
- Disney Infinity
- Pirates of the Caribbean: Tides of War;
- Kingdom Hearts III;
- Sea of Thieves: A Pirate's Life.
Altro[]
- Pirates of the Caribbean (attrazione) (dal 2006)
Note e fonti[]
- ↑ 1,0 1,1 In base all'età di Geoffrey Rush durante le riprese di Pirati dei Caraibi - La Maledizione della Prima Luna, ambientato nel 1728. Rush aveva 51 anni durante le riprese del film, avvenute tra il 28 ottobre 2002 e il 7 marzo 2003, il che pone la nascita di Barbossa nel 1677. Nel romanzo The Price of Freedom viene invece rivelato che Barbossa ha poco più di 40 anni quando Jack ne ha circa 20. Ciò tuttavia è poco probabile perché vorrebbe dire che in La Vendetta di Salazar Barbossa avrebbe più di 90 anni.
- ↑ 2,0 2,1 "Pirates of that age tended to come from England's West Country, and I decided that Barbossa's mother was Irish" - Geoffrey Rush. Anche in The Price of Freedom viene confermato che Barbossa viene dal West Country.
- ↑ 3,0 3,1 L'attore Geoffrey Rush ha provato ad immaginare il passato di Hector Barbossa. Consulta l'intervista https://www.youtube.com/watch?v=LeURAR-ZMiE
- ↑ Il nome "Barbossa" è un nome portoghese attestato però anche in Grecia (Μπαρμπόσα leggi: Barbossa). Anche il nome "Hector" nel XVIII secolo era un nome tipicamente ellenico. Alcuni hanno visto anche delle possibili origini spagnole.
- ↑ 5,0 5,1 5,2 The Price of Freedom
- ↑ Geoffrey Rush on That 'Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales' Twist, su Collider, 29 maggio 2017.
- ↑ Pirates of the Caribbean DEAD MEN TELL NO TALES Screenplay by Terry Rossio
- ↑ Dead Men Tell No Talesscript by Jeff Nathanson, second draft, 5/6/2013