Pirati dei Caraibi Wiki
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Edward England flag

Esempio di Jolly Roger, ovvero la tradizionale bandiera pirata.

"Può darsi che nella rara occasione in cui per seguire la giusta rotta ci voglia un atto di pirateria, la pirateria stessa possa essere la giusta rotta."
Weatherby Swann[src]

La pirateria è l'attività illegale di quei marinai, denominati pirati, che, abbandonando per scelta o per costrizione la precedente vita sui mercantili, abbordano, depredano o affondano le altre navi in alto mare, nei porti, sui fiumi e nelle insenature. Tra i luoghi maggiormente vessati dalla pirateria nei secoli si ricorda in particolare la regione dei Caraibi, in cui il periodo di maggiore sviluppo di questa attività illegale viene definito come "età d'oro della pirateria", che va dal 1650 circa fino al 1730.

Storia[]

Origini[]

I pirati sono in circolazione fin da quando la gente ha iniziato a trasportare merci attraverso il mare. I primi pirati conosciuti erano i popoli del mare, che saccheggiarono e depredarono il Mar Mediterraneo nel XIII secolo a.C. I pirati attaccavano spesso anche i villaggi e ne catturavano gli abitanti per chiedere un riscatto o per rivenderli come schiavi. Gli antichi illiri avevano trascorso anni a saccheggiare navi romane e greche nel mare Adriatico. La pirateria nei tempi antichi era principalmente prominente nel Mediterraneo, sebbene nel Mare del Nord ci fossero i Vichinghi.

Man mano che le città-stato della Grecia crebbero in potenza, attrezzarono delle navi scorta per difendersi dalle azioni di pirateria. Fra le città che più combatterono i pirati si ricordano sicuramente Atene e il suo Impero e l'isola di Rodi. Anche l'Impero Persiano condusse varie battaglie contro i pirati che attaccavano le coste asiatiche. Per quanto riguarda i Romani, nel 67 a.C. si ricorda il Bellum piraticum (ita: Guerra dei pirati) ovvero una campagna di sterminio della pirateria condotta dalla Repubblica Romana guidata in particolar modo da Gneo Pompeo Magno. I Vichinghi, invece, prosperarono e conquistarono nuove terre.

Pirateria in India[]

Con lo scoppio della guerra in India tra i due regni nella penisola c'era bisogno di rifornimenti e approvvigionamenti, e il modo più semplice per ottenerli era stato quello di razziare le rotte commerciali dalla Persia all'Africa. I pirati europei videro anche tesori in questa zona e iniziarono a saccheggiare le navi e le navi di Mughal trasportando pellegrini diretti alla Mecca per il loro pellegrinaggio annuale. Queste continue incursioni scatenarono una guerra tra il Portogallo e l'Impero Mughal, il cui casus belli fu la cattura di una nave appartenente alla regina Mughal da parte dei portoghesi. Nel XVIII secolo, il famoso corsaro di Maratha, Kanhoji Angria, governava i mari tra Bombay e Goa. I Marathas imposero alla Compagnia Inglese delle Indie Orientali di pagare una tassa per passare attraverso le loro acque.

Pirateria in Asia[]

Nel XIII secolo, i Wokou fecero il loro debutto nelle acque asiatiche, terrorizzando navi e porti per 300 anni. La pirateria in questa zona iniziò quando la flotta mongola si ritirò dall'area. Gli ufficiali iniziarono a costruire piccole fortezze e quartier generali nei fiumi, ingaggiare fanteria e mercenari e costruire una flotta di giunche. Tuttavia, la flotta pirata più potente apparteneva ai pirati cinesi nella metà del XVIII secolo. La pirateria su larga scala iniziò a influenzare notevolmente l'economia cinese, attaccando molte navi mercantili sulle maggiori rotte commerciali. La caduta della pirateria in questa zona è stata attribuita ai contrabbandieri portoghesi che vendevano beni tropicali a un prezzo migliore rispetto al Wokou, distruggendo un'importante fonte di reddito nel loro impero; riportandoli alle loro attività marinare. I Wokou furono in qualche modo sradicati quando fecero pace con la Corea e il Giappone.

Pirateria in Medio Oriente e Nord Africa[]

I corsari barbareschi erano una minaccia nel Mar Mediterraneo fin sai tempi delle Crociate, derubando e saccheggiando le navi cristiane, rendendo i pellegrini cristiani schiavi nelle loro navi. I villaggi costieri e i porti dalla Spagna, dall'Italia e dalle isole del Mediterraneo erano costantemente minacciati da un'incursione dei pirati. Alla fine, questi luoghi erano deserti, i pirati barbareschi si sparsero nell'Oceano Atlantico e raggiunsero persino l'Islanda. Tripoli era una città che usavano come base dei pirati. Tra 1 milione e 1,25 milioni di cristiani furono fatti schiavi e venduti.

Pirateria nei Caraibi[]

Mappa Caraibi 1715

Mappa del Mar dei Caraibi, 1715.

Caraibi furono forse l'area più interessata dalla pirateria in tutta la storia. I vasti carichi di oro azteco che viaggiavano dal Nuovo Mondo e dalla Spagna erano il bersaglio perfetto per i predoni del mare. Le colonie si stabilirono nelle isole e sulla terraferma, attivando rotte commerciali e trasporti via mare. Molte persone divennero pirati poco dopo la fine della guerra di successione spagnola (1701-1715). I bucanieri iniziarono ad arrivare a metà del tardo XVII secolo. I bucanieri erano persone che arrostivano la carne su una struttura chiamata buccan, guadagnandosi così il loro nome. I bucanieri vivevano sull'isola di Hispaniola , vendendo le loro merci affumicate alle navi di passaggio. Dopo che gli spagnoli massacrarono il loro bestiame di maiale, i bucanieri, non sapendo nessun altro lavoro da fare e vedendo le flotte d' oro trasportate in acque aperte, si rivolsero alla pirateria. I pirati stavano crescendo in fama e alcuni furono immortalati per sempre come i pirati più temibili che abbiano mai navigato. Dalle Bahamas a Trinidad alle Florida Keys, nessuna nave mercantile era al sicuro dai pirati.

Le nazioni europee presero provvedimenti e, grazie agli interventi soprattutto della Royal Navy Britannica, dell'Armada Española e della Marine Nationale Francese la pirateria nei Caraibi si poté dire conclusa nel 1730, anche se alcuni marinai continuarono a compiere atti di pirateria fino agli inizi dell'800 quando definitivamente la pirateria fu conclusa.

Pirati famosi[]

Uomini[]

Donne[]

Collegamenti esterni[]

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